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Maria palumbo: La nascita di un artista

 

Questo fantastico viaggio ha inizio durante le scuole elementari, quando Maria riceve in regalo dal padre una scatola di pastelli colorati.
Con l’entusiasmo di una bambina, scarta il pacchetto e si ritrova tra le mani le matite lucide dai colori sfavillanti, che le ricordano le ali delle farfalle in cerca dei fiori.
In quell’attimo in lei le sensazioni si accavallano, ne viene sommersa: emozione per il regalo ricevuto ed euforia. Euforia perché sente che la sua, ancora acerba, fantasia può sbizzarrirsi; un nuovo mondo si sta aprendo per Maria. Potrà proiettare sui fogli, immagini e motivi ideati nella sua mente e plasmarli con i colori. Questo la spronerà a disegnare. Infatti trascorre interi pomeriggi alla scrivania: traccia motivi e soggetti scaturiti dalla fantasia e dal mondo circostante; estraniandosi dai giochi e dalle bambole, passatempi tipici della tenera età.
Gli anni passano e Maria frequenta l’istituto d’arte, scopre i grandi pittori italiani, ne studia i dipinti cercando di carpirne l’essenza. Un autore in particolare l’affascina di più, il Beato Angelico. Si avvicina anche all’arte Egizia: i suoi geroglifici, con la loro scrittura ideografica, le ricordano gli arabeschi che disegnava da bambina. Maria trae ispirazione dalle sue esperienze di studio, trovando una motivazione maggiore per approfondire la sua vena artistica, e si inoltra nella pittura su ceramica.
Appena diciottenne, inizia a vendere i suoi schizzi decorativi ad una nota azienda di pavimentazioni in maiolica, di Vietri sul mare (Sa); qui viene notata da un Maestro Ceramista che le propone di decorare presso il suo laboratorio.
In anni di esperienza lavorativa, Maria riconosce quello a cui ambisce il suo temperamento artistico: “perfezione e bellezza”.
Secondo lei, un’espressione artistica non è tale se non è perfetta e se non emana bellezza, suscitando emozioni negli occhi di chi guarda, regalando cosi una parte dell’animo dell’artista che l’ha prodotta.
Molto giovane e animata da una volontà caparbia, con uno spirito di sacrificio straordinario, decide di avviare un’attività in proprio. La realizzazione di questo suo sogno, comporta l’allontanamento dalla sua famiglia e dalla città in cui è nata. Si trasferisce nel Tavoliere delle Puglie. Apre un laboratorio ed un punto vendita, dove crea complementi d’arredo in maiolica, impressi dei suoi disegni, arabeschi e colori. Opere perfette in cui Maria riesce a coniugare, in modo magistrale, l’influenza classica della sua educazione con l’esigenze della nostra epoca.
Tornano quegli stessi colori che da bambina le profusero la visione di un universo perfetto, bello, armonioso.
Maria continua ad attingere a quell’universo, con lo stesso spirito fanciullesco, ma con l’esperienza acquisita negli anni, temprata da un continuo lavoro di introspezione e ricerca di nuove forme e soggetti.
Le sue creazioni vengono definite “poesie visive”; apprezzate e ammirate, esse decorano innumerevoli case cui danno lustro con la loro pregevole raffinatezza.
“Secondo Maria, ogni sua creazione conserva l’anima da bambina, che in quel giorno magico ha catturato i colori e dipinto il suo universo”.

Alessandro Lemucchi (Scrittore)

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